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by Elisabetta Maschio17 Febbraio 2025Ansia e Stress Cyberpsicologia Psicologia ed Educazione Digitale
Il cyberbullismo: l’impatto sull’identità e il benessere psicologico
Il cyberbullismo: una minaccia all’ identità
Il cyberbullismo rappresenta oggi una delle più insidiose minacce al benessere psicologico di bambini, adolescenti e adulti. A differenza del bullismo tradizionale, il cyberbullismo sfrutta la dimensione digitale per diffondere messaggi denigratori, minacce, offese o altre forme di prevaricazione psicologica. La sua pericolosità risiede nella pervasività: internet non ha confini spazio-temporali, rendendo difficile sfuggire a queste dinamiche tossiche.
Un punto di vista autorevole: identità e relazione online
Secondo Giuseppe Riva, docente di Psicologia e uno dei principali studiosi del rapporto tra tecnologia e comportamento umano, il cyberbullismo non può essere ridotto a un semplice fenomeno di aggressione online. Esso coinvolge direttamente il concetto di identità digitale, ovvero il modo in cui ci percepiamo e ci presentiamo all’interno del mondo virtuale.
Riva evidenzia come il cyberbullismo non colpisca solo l’autostima della vittima, ma anche la sua capacità di costruire e mantenere relazioni online e offline. Questo accade perché il web amplifica gli effetti dell’umiliazione pubblica e riduce il controllo della vittima sulle informazioni che la riguardano. Un insulto o una minaccia condivisa online possono rimanere visibili per molto tempo, lasciando un segno indelebile sulla percezione di sé della persona coinvolta.
Le caratteristiche del cyberbullismo
Il cyberbullismo si distingue per alcune caratteristiche fondamentali:
- Anonimato: L’aggressore può agire senza svelare la propria identità, aumentando il senso di impunità.
- Persistenza: I contenuti offensivi possono rimanere online a lungo, rendendo la violenza psicologica continua.
- Accessibilità: Le vittime sono raggiungibili in ogni momento, aumentando il senso di vulnerabilità.
- Diffusione rapida: I messaggi o le immagini possono essere condivisi con un pubblico molto vasto in pochi secondi.
- Implicazioni psicologiche e strategie di intervento
Le vittime di cyberbullismo possono sviluppare ansia, depressione, isolamento sociale e, nei casi più gravi, pensieri suicidari.
Secondo Riva, per contrastare efficacemente il fenomeno, è necessario lavorare su più livelli:
Educazione digitale: Insegnare fin dall’infanzia l’uso consapevole delle tecnologie.
Empatia e regolazione emotiva: Sensibilizzare i giovani sulla responsabilità delle proprie azioni online.
Strumenti di segnalazione e supporto: Creare canali di aiuto per le vittime e protocolli di intervento nelle scuole.
Esempio concreto di educazione al cyberbullismo in famiglia
Un esempio pratico di educazione al cyberbullismo in famiglia è il dialogo aperto e l’uso condiviso della tecnologia. I genitori possono stabilire momenti settimanali di confronto in cui discutere con i figli delle loro esperienze online, insegnando loro a riconoscere comportamenti scorretti e a gestire situazioni di disagio. Ad esempio, una famiglia potrebbe adottare la regola del “patto digitale”, in cui genitori e figli concordano insieme le modalità di utilizzo dei social media, i limiti di tempo e le strategie per affrontare episodi di cyberbullismo.
Un altro strumento utile è l’esercizio dell’empatia digitale: i genitori possono chiedere ai figli di riflettere su come si sentirebbero se fossero vittime di cyberbullismo o di osservare casi concreti e discuterne insieme. In questo modo, i ragazzi sviluppano maggiore consapevolezza e senso critico nei confronti delle dinamiche online.
Cosa deve fare un genitore se il figlio è vittima di cyberbullismo
Se un genitore scopre che il proprio figlio è vittima di cyberbullismo, è fondamentale agire tempestivamente per proteggerlo e offrirgli il supporto necessario. Ecco alcune azioni chiave:
- Ascoltare e supportare: Creare un ambiente sicuro in cui il figlio si senta libero di esprimere le proprie emozioni senza paura di giudizi.
- Documentare le prove: Conservare screenshot, messaggi e qualsiasi altra prova delle molestie subite, che potrebbero essere utili per eventuali segnalazioni.
- Segnalare e bloccare: Utilizzare le funzioni di segnalazione e blocco delle piattaforme social per interrompere immediatamente l’azione del cyberbullo.
- Coinvolgere la scuola: Informare gli insegnanti e gli educatori affinché possano monitorare la situazione e fornire supporto.
- Chiedere aiuto professionale: Se il figlio mostra segni di forte disagio psicologico, è consigliabile rivolgersi a uno psicologo specializzato.
- Denunciare alle autorità: In caso di minacce gravi o persecuzioni persistenti, è possibile sporgere denuncia alla polizia postale o ad altri organi competenti.
Le conseguenze del cyberbullismo
Tra le conseguenze psicologiche del cyberbullismo vi sono ansia, depressione e, nei casi più estremi, il suicidio (Kowalski et al., 2014). Wright (2018) sottolinea che le conseguenze negative, emotive e comportamentali possono persistere nel tempo in modo più significativo rispetto al bullismo tradizionale. È quindi essenziale comprendere a fondo il ruolo della vittimizzazione legata al cyberbullismo per offrire un adeguato supporto psicosociale.
Nel loro studio, Kowalski, Limber & McCord (2018) evidenziano che il cyberbullismo può portare a difficoltà nella regolazione emotiva, comportamentali, riduzione dell’autostima e uso di sostanze. Tuttavia, non è sempre chiaro se il cyberbullismo da solo sia la causa diretta di questi problemi, poiché molte vittime potrebbero già avere vulnerabilità preesistenti, come depressione, ansia sociale ed esclusione sociale, che fungono da fattori di rischio (Gaetano, 2018).
Prevenzione del cyberbullismo
Per affrontare il bullismo, è fondamentale una buona comunicazione tra scuola e famiglia. Entrambi questi contesti devono fornire esempi positivi ai più giovani, promuovendo una cultura della prevenzione. La formazione specifica dei genitori è cruciale per sensibilizzarli sul tema ed evitare atteggiamenti minimizzatori, come “Sono ragazzi” o “Stanno solo scherzando” (Belmonte, 2018). Anche per il cyberbullismo è essenziale trasmettere informazioni e mantenere un dialogo aperto sull’argomento.
Billotto e Casadei (2020) propongono il metodo antibullismo 7C, che si basa sulla capacità educativa e genitoriale di insegnare ai bambini a gestire le emozioni e le difficoltà relazionali. Questo metodo si fonda su sette principi fondamentali: consapevolezza, calma, conoscenza di sé, comprensione dell’altro, ristrutturazione cognitiva, creatività e supporto del gruppo classe. L’uso di giochi di role playing, sia a scuola che in famiglia, aiuta i bambini a sviluppare un atteggiamento empatico, gentile e assertivo (Ritratti, 2021).
Conclusione
Il cyberbullismo è una sfida complessa che richiede un approccio integrato tra psicologia, educazione e tecnologia. Riconoscere l’importanza dell’identità digitale e delle dinamiche relazionali nel mondo virtuale è il primo passo per prevenire e contrastare questo
Bibliografia
Riva, G. (2018). Fake news, social network e identità digitale. Il Mulino.
Riva, G. (2019). La psicologia dei nuovi media. Il Mulino.
Smith, P. K., Mahdavi, J., Carvalho, M., & Tippett, N. (2008). Cyberbullying: Its nature and impact in secondary school pupils. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 49(4), 376-385.
Kowalski, R. M., Giumetti, G. W., Schroeder, A. N., & Lattanner, M. R. (2014). Bullying in the digital age: A critical review and meta-analysis of cyberbullying research among youth. Psychological Bulletin, 140(4), 1073-1137.