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Ansia e depressione possono favorire la sindrome dell’impostore: ecco come riconoscerla e superarla
La sindrome dell’impostore è un fenomeno psicologico descritto per la prima volta nel 1978 dalle psicologhe Pauline Rose Clance e Suzanne Imes. È caratterizzata dalla persistente convinzione di non meritare i successi ottenuti e dalla paura costante di essere “scoperti” come incompetenti o incapaci, nonostante evidenze contrarie. Negli ultimi decenni, la ricerca ha approfondito l’analisi di questa condizione, rivelando significative connessioni con ansia e depressione.
Come ansia e depressione favoriscono la sindrome dell’impostore
Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dal team del ricercatore S.Katyal, ha esplorato il legame tra sindrome dell’impostore, ansia e depressione. Attraverso un esperimento che ha coinvolto oltre 500 partecipanti online, i ricercatori hanno utilizzato un gioco chiamato Fruitville, basato su compiti di memoria e percezione visiva, per misurare la fiducia dei soggetti nelle proprie capacità.
I risultati hanno evidenziato una chiara correlazione: gli individui che presentavano sintomi ansiosi o depressivi tendevano sistematicamente a sottostimare le proprie performance. La loro attenzione si focalizzava prevalentemente sugli errori o sulle incertezze piuttosto che sui successi raggiunti durante il gioco. Katyal e colleghi suggeriscono che questa tendenza alla negatività e all’auto-critica estrema contribuisce significativamente alla manifestazione e al mantenimento della sindrome dell’impostore.
Meccanismi psicologici coinvolti
Dal punto di vista psicologico, la sindrome dell’impostore si associa frequentemente a bassi livelli di autostima e a un eccessivo perfezionismo. Le persone che ne soffrono sono spesso altamente competenti e dotate, ma tendono a percepire il successo come il risultato della fortuna, della coincidenza o di un errore di valutazione da parte degli altri, piuttosto che come una conseguenza delle proprie abilità e sforzi.
La presenza di ansia e depressione rafforza questa percezione distorta: la ruminazione cognitiva tipica di queste condizioni accentua i dubbi sulla propria adeguatezza e amplifica la sensazione di non essere all’altezza delle aspettative altrui o dei propri obiettivi.
Consigli pratici per superare la sindrome dell’impostore
Ecco alcuni consigli utili per prevenire e affrontare la sindrome dell’impostore:
- Riconosci e celebra i tuoi successi: tieni un diario dei tuoi traguardi e ricorda spesso ciò che hai raggiunto.
- Accetta il feedback positivo: impara ad accettare i complimenti e i riconoscimenti senza sminuirli.
- Limita l’autocritica: cerca di bilanciare le critiche verso te stesso con valutazioni positive e realistiche.
- Sviluppa la mindfulness: praticare la consapevolezza può aiutarti a focalizzarti sul presente e a gestire meglio i pensieri negativi.
- Parla con qualcuno: condividere i tuoi sentimenti con persone di fiducia o un professionista può aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa e più equilibrata.
Considerazioni finali
Comprendere e affrontare la sindrome dell’impostore è fondamentale per garantire il benessere psicologico e migliorare la qualità di vita professionale e personale. Essere consapevoli del ruolo che ansia e depressione giocano in questo fenomeno può orientare verso strategie preventive e di intervento più efficaci, incoraggiando così una crescita personale autentica e la valorizzazione del proprio potenziale.
Bibliografia:
Clance, P.R., & Imes, S.A. (1978). “The imposter phenomenon in high achieving women: Dynamics and therapeutic intervention.” Psychotherapy: Theory, Research & Practice, 15(3), 241-247.
Katyal, S., et al. (2023). “Anxiety and depression amplify the imposter syndrome: Cognitive underpinnings revealed through online cognitive games.” Nature Communications, Vol. 14, Article 2547.
Sakulku, J., & Alexander, J. (2011). “The Imposter Phenomenon.” International Journal of Behavioral Science, 6(1), 75-97.
Neff, K.D. (2011). “Self-Compassion, Self-Esteem, and Well-Being.” Social and Personality Psychology Compass, 5(1), 1-12.